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Il territorio
La storia e il territorio di Gambarie d'Aspromonte
La "Montagna delle Meraviglie"
di Giorgio Neri e Rosalba Priolo
Qualunque sia il motivo che spinge in montagna, se vi trovate in provincia di Reggio Calabria non potrete fare a meno di apprezzare l’ospitalità, la varietà, la spontaneità di Gambarie d’Aspromonte. La prima stazione turistica del Meridione, oggi famosa per le sue piste, gli impianti e le strutture alberghiere che la arricchiscono, l’ambiente naturale, i paesaggi suggestivi che la circondano. Siamo a 1400 mt d’altezza sul livello del mare, nel massiccio dell’Aspromonte, alle porte del Parco Nazionale dell’Aspromonte che proprio dalla grande montagna reggina prende il nome. Un’area protetta tra le più importanti d’Italia, sia per l’estensione, che per il valore naturalistico, faunistico e paesaggistico. Gambarie è considerata tra le più importanti località turistiche estive e di sport invernali del meridione d’Italia. Un ruolo conquistato poco a poco, con l’impegno e la caparbietà di chi in questa località ha creduto ed investito.
Nato negli anni venti ad opera di pastori, boscaioli e cacciatori che costruirono baracche di legno per le proprie necessità, il posto è andato via via crescendo fino agli anni cinquanta, quando diventa il primo centro turistico montano del mezzogiorno. Qui nasce, nel 1956, la prima seggiovia del sud con la relativa pista da sci. Importante per Gambarie è stato il ruolo svolto dell’Anas negli anni '40, che ha costruito a quei tempi una casa cantoniera per gli addetti. Infatti da quel momento la crescita di altre piccole attività è stata spontanea. Cosi come altre opere come il centro ripetitore della Rai ed il villaggio Rumia. Importante è stato l’impegno dell’allora sindaco Carmelo Mangeruca per lo sviluppo turistico di Gambarie. A questi è stata intitolata la piazza centrale della cittadina.
Nel 1964 con un decreto ministeriale del 24 ottobre, Gambarie è stata inclusa nell’elenco delle località estive ed invernali d’interesse turistico. Negli anni successivi Gambarie vive momenti di crescita ed espansione. Nascono infatti numerosi alberghi, ristoranti e locali d’interesse turistico. Oggi Gambarie offre circa 600 posti letto nei diversi alberghi, molte abitazioni private ed altre attività commerciali. Nel 1995 sono state aperte due nuove seggiovie e due sciovie con relative piste. Ma Gambarie è una località che nonostante l’enorme sviluppo di questi ultimi anni, ha conservato intatta la sua principale prerogativa: quella di essere esempio di perfetta simbiosi con la natura e lo straordinario paesaggio circostante. Sta tutta qui, in questo semplice e felice risultato, la particolarità di Gambarie, perla preziosa della montagna calabrese, incastonata in un ambiente straordinario che si lascia scoprire poco alla volta, dietro un crinale, al di là di un bosco, sulle rive di un vivace ruscello. Una montagna, a pochi chilometri circondata dal mare, e che offre una ricchissima varietà di paesaggi naturali: dalla tipica macchia mediterranea, al paesaggio alpino.
Siamo in pieno territorio del Parco Nazionale, anzi alla sua porta più occidentale. L’istituzione del Parco è piuttosto recente, tutela una delle aree geologicamente più antiche e naturalisticamente più interessanti d’Italia, senza nulla da invidiare ai parchi “storici” del nostro paese, come lo Stelvio e il Gran Paradiso. Una presenza che arricchisce le già numerose opportunità di svago e d’interesse offerte del territorio, che è quello di Santo Stefano in Aspromonte, paese posto a circa 8 chilometri dalla cittadina turistica. Le prime case di Gambarie sorgono da appena mille metri dopo la frazione di Mannoli, tra pinete e faggi, dove è facile incontrare lo scoiattolo dal mantello nero e dal ventre bianco, sempre più facile da avvistare anche in brevi passeggiate tra i boschi.
Estensioni di foreste di faggi secolari contraddistinguono questa zona che è ricca anche di limpidi ruscelli e numerose fontanelle di fresche acque. Ecco Gambarie: le ville, gli alberghi, la piazza, la chiesetta, la seggiovia, le antenne, l’ufficio postale sono raggruppati in quest’angolo di montagna come dentro una meravigliosa conchiglia. Sopra Gambarie, e dalla vetta del Monte Scirocco, si domina l’intero pianoro, con sullo sfondo il mare, lo Stretto, che in un punto sparisce e fa sembrare l’estrema punta dello stivale un unicum di terra ferma con la Sicilia.
Salendo e percorrendo alcun piste di sci si ha l’impressione di un tuffo diretto nel mare cristallino dello Stretto ed in particolare della Costa Viola, su Scilla. Una prerogativa unica per una località di montagna, che non si riscontra in nessun altro posto d’Italia, è infatti possibile ammirare contemporaneamente l’Etna fumante da una parte, dall’alto dei suoi 3000 mt, e le isole Eolie, adagiate nel Tirreno meridionale, dall’altra.
Da pochi anni, le due modernissime seggiovie biposto, realizzate per l’impegno degli abitanti del posto e dell’Amministrazione Comunale di Santo Stefano in Aspromonte (1990/94), portano turisti e sciatori verso le vette di Monte Scirocco e Monte Nardello. Due impianti a servizio delle diverse piste che da quelle vette si dipartono. La semplice risalita in seggiovia da Piazza Carmelo Mangeruca verso Monte Scirocco, è di per sé un’avventura emozionante.
Mano a mano che ci si allontana dal centro di Gambarie, la visuale che si mostra all’occhio del visitatore è davvero emozionante. Un panorama che dà subito l’idea della vastità del territorio nonostante la sua vicinanza alla costa. Da qui si vede Gambarie incastonata in un piccolo angolo di paradiso, circondata da profonde valli ed estese foreste di faggi e pini. Nemmeno la presenza delle piste, che si sviluppano per circa 10 km nel territorio circostante riesce ad alterare la grazia e la maestosità del paesaggio. Più in là si notano i piani di Melia, sopra Scilla ed i piani di Sant’Eufemia d’Aspromonte, verso il Cippo Garibaldi ricchi anche di storia. Una fitta rete di sentieri che si dipartono da Gambarie verso le località di maggiore richiamo ed interesse dell’Aspromonte, esplorazioni nel cuore della montagna, alla scoperta della flora e dalla fauna, tra le più ricche e variegate della penisola. Poche decine di metri di salita o di discesa permettono di confrontare la vegetazione in aree climaticamente differenti. Una opportunità che solo l’Aspromonte, cosi alto, e nello stesso tempo a ridosso della brezza mediterranea, può dare. In tre ore di cammino, è possibile da Gambarie raggiungere Montalto, (1996 mt slm) da dove si può scorgere in un solo colpo d’occhio la costa jonica e quella tirrenica, e l’Etna, che da questa visuale appare ancora più maestoso ed imponente.
Qui svetta una grande statua di bronzo del Cristo Redentore, una delle venti statue poste sulle principali cime italiane in occasione dell’Anno Santo del 1900. Fu eretta il 23 settembre 1901 nel corso di una solenne celebrazione presieduta dall’allora Arcivescovo di Reggio Cardinale Portanova. Recentemente è stata arricchita da una grande croce, anch’essa in bronzo in occasione delle celebrazioni dell’Anno Santo del 2000. Inoltre qui c’è la “rosa dei venti” che indica la direzione delle più importante città del mondo. Poi si scende verso la valle jonica ed altre due ore, si raggiunge il famoso Santuario della Madonna di Polsi, (luogo sacro e mistico del Giubileo 2002). Molto sentita è la sua festa del 2 settembre di ogni anno. Infatti i numerosi fedeli provenienti dall’Aspromonte ed anche dalla vicina Sicilia, raggiungono il luogo di devozione per pregare ai piedi della statua della “Madonna della montagna”.
Invece, da Montalto, un percorso meno impegnativo e certamente più breve porta fino alla diga del Menta ed alle cascate dell’Amendolea. Qui il sentiero è contrassegnato dai segnavia rosso-bianco-rosso. Un triplice salto d’acqua, che forma altrettanti laghetti incastonati tra le rocce sfata la convinzione fino a qualche anno fa diffusa, della mancanza di salti d’acqua e cascate nella montagna reggina. Uno spettacolo della natura, che vale pienamente il percorso fatto, situato nel cuore dell’Aspromonte. C’e’ chi, d’estate, si avventura anche in un bagno ristoratore, nonostante la limpida freschezza delle acque.
Non mancano i cosiddetti percorsi storico-naturalistici. Itinerari in cui trovano spazio la riscoperta di antiche testimonianze storiche, sulla presenza e l’attività dell’uomo in questo territorio, e l’interesse naturalistico, quanto mai ricco e variegato da questi parti.
Gambarie rappresenta anche la tappa di partenza continentale del cosiddetto “Sentiero Italia”, tracciato sin dalla fine degli anni ’80 dal Club Alpino Italiano. Un unico sentiero che dalle montagne della Sardegna settentrionale, in un immaginario collegamento con la Sicilia approda in Calabria, e dall’Aspromonte attraverso gli Appenini e le Alpi porta al lontanissimo altopiano del Carso, fin quasi alle porte di Trieste. Un percorso che è nello stesso tempo un invito alla ricerca della cultura e delle tradizioni della montagna italiana, che non si possono e non si debbono dimenticare. Ed in questo senso l’Aspromonte non si è dimostrato da meno, con la considerazione e la disponibilità che la sua gente ha sempre manifestato al turista, all’escursionista, al viandante per i boschi: elementi ormai spariti da tempo in altri posti di montagna.
Un’altra escursione, per cosi dire storica, è quella per il Mausoleo di Garibaldi.
Il luogo dove l’eroe dei due mondi, il condottiero dell’Unità d’Italia, il Generale Giuseppe Garibaldi il 29 agosto 1862 venne ferito ed arrestato dalle truppe regolari italiane del generale Pallavicini, nel corso del suo estremo tentativo di abbattere il governo pontificio, ultimo baluardo verso la completa unità dell’Italia. Un albero secolare ricorda quella battaglia e testimonia lo sfortunato evento di cui fu vittima Garibaldi, che proprio a quell’albero si appoggiò sanguinante, prima di essere soccorso ed aiutato dai suoi soldati. Il mausoleo raccoglie testimonianze di quell’evento e ricorda la storia risorgimentale del nostro paese, di cui anche l’Aspromonte, fu tappa fondamentale. Ciò è dimostrato anche nella storia di Santo Stefano in Aspromonte, che vanta di numerosi eroici Patrioti.
Verso Gambarie si susseguono altri paesaggi diversi, altri fiori, altri boschi. Tornando lungo la SS 183, si affiancano i cosiddetti “campi d’Aspromonte”. E’ un altro degli aspetti particolari di questa montagna, che nelle sue zone più alte del versante occidentale presenta estese pianure che sorgono su terrazzamenti. Grandi spianate che come enormi gradini, degradano verso il mare. Sono il frutto del costante e continuo moto di emersione che la crosta terrestre subisce lungo lo Stretto. Un movimento, secondo gli studiosi, ancora in atto. Sono state utilizzate per insediamenti agricoli, e coltivate fin dal lontano medioevo.
Più avanti, ma proprio vicinio a Gambarie, i boschi di Pini dei “Terreni rossi” e di “Tre Aie”, con gli alberi secolari, dalla ragguardevole altezza e della folta chioma in cima, che a stento fanno passare qualche raggio di sole. Si spiega cosi l’assenza di vegetazione nel sottobosco. Gambarie ne è circondata sia da nord che da sud. Oggi, queste zone sono diventate accoglienti aree pic-nic, opportunamente attrezzate dal Corpo Forestale dello Stato. Sono meta, ogni estate, di migliaia di gitanti ed escursionisti, che magari, anche per una sola giornata, sfuggono cosi alla cocente calure estive della costa.
È bello visitare anche il laghetto Rumia, cosi come il piccolo laghetto delle ginestre. Ogni anno in agosto, a Gambarie si registrano oltre 20.000 presenze giornaliere e la stessa cittadina si mostra accogliente ed ospitale.
Molto varia e di qualità l’offerta turistica di Gambarie: sport estivi ed invernali, divertimento, iniziative culturali, manifestazioni, molte delle quali dedicate alla riscoperta delle tradizioni della montagna reggina: dalla cucina alla letteratura, dai canti alle credenze popolari. Un contesto in cui è di grandissima importanza l’ospitalità, l’accoglienza verso il visitatore, che per diversi motivi sceglie di trascorrere una vacanza a Gambarie d’Aspromonte. Alberghi dotati di ogni confort, camere spaziose e dal caratteristico arredamento di montagna si affacciano da ogni angolo verso le piste oppure verso i boschi. Ampi spazi comuni all’aperto, per godere del sole in qualsiasi stagione dell’anno, e all’interno, con saloni capaci di ospitare meeting e congressi. Oltre un migliaio i posti letto disponibili, considerando anche le molteplici opportunità di soggiorno offerte in accoglienti e caratteristiche baite o mini-appartamenti da affittare in qualsiasi periodo dell’anno. Altrettanto curata è la cucina, vero fiore all’occhiello degli operatori turistici, dedicata ai piatti della tradizione gastronomica calabrese che segue con rigore la tradizione della montagna. Una continua ricerca che ha permesso di recuperare il meglio delle tradizioni culinarie locali.
Nasce cosi l’offerta della cucina tipica, molto ricca per quanto riguarda i piatti a base di funghi, di cacciagione, di formaggi, di ricotte e di carne, tutti prodotti provenienti degli allevamenti locali. Dunque la cucina, curata, vede impegnata l’intera categoria degli albergatori ed operatori turistici locali, che vivono da generazioni, con sacrifici, contraddizioni e volontà in quest’angolo aspromontano.
Nel 1989 si è riunito a Gambarie il Comitato Scientifico di micologia, al quale hanno partecipato, numerosi appassionati micologi provenienti da tutt’Italia per classificare le oltre 400 specie di funghi dell’Aspromonte. Il convegno ha creato lo spunto per programmare l’Autunno Gastronomico (a cura dell’Hotel Miramonti e dell’Hotel Centrale).
Ogni anno infatti, dal 1991, nel periodo autunnale, vengono organizzate con successo diverse manifestazioni gastronomiche e culturali: Sagra dei Funghi (ottobre), Sagra delle Caldarroste (ottobre-novembre), Sagra di San Martino (novembre) e Sagra del Maiale (dicembre). Adesso i funghi non vengono solo esportati per i laboratori gastronomici, ma si consumano direttamente in loco.
Altra importante sagra è quella dei Maccheroni di casa (Albergo il Ritrovo) che si svolge da oltre venti anni nel mese di agosto. E’ anche grazie alle sagre che tantissima gente si è resa conto che a Gambarie si cucina e si mangia davvero bene.
D’estate, palcoscenico ideale della cittadina, di serate di spettacolo, incontri culturali, mondani all’aperto, è Piazza Carmelo Mangeruca, luogo attorno al quale fin di lontani anni ’20 si è aggregato il primo nucleo di case ed il primo albergo, con 12 camere, al cui proprietario la piazza è dedicata. Le serate estive, da molti anni sono carattarizzate da una ricca rassegna denominata “Gambarissima”, che si collega con le iniziative proposte per i restanti periodi dell’anno, di cui le principali sono: il Festival Musica e Moda con momenti dedicati a Gianni Versace, la Gara internazionale di sci speciale, il Raduno sci di fondo, il Verdeaspromonte trekking ed ancora, le Sagre e le Gare dell’Associazione Aspromonte Bike e tanti altri eventi a carattere sportivo. Gambarie, per queste manifestazioni si fa trovare più pronta che mai.
Dalle escursioni primaverili all’estate piena di gente, dall’autunno ricco di funghi all’inverno, Gambarie è sempre stupenda, anche quando la prima neve cade per incantevoli paesaggi da fiaba. I bianchi fiocchi scendono sulle case e sulla montagna. Il silenzio delle giornate nevose è rotto solo dal grido dei merli o dal passo degli scoiattoli alla ricerca di qualche bacca. Poi improvvisamente l’incantesimo finisce ed il silenzio lascia posto alle grida, ai sorrisi dei giovani sciatori che invadano le piste e sfidano le forti discese. Gambarie è così… una montagna infinita, lontana dal turismo vociante e chiassoso. Le stagioni la vestono di natura, per il piacere di chi l’ama così… infinita, fantastica e meravigliosa.
Il famoso stilista Gianni Versace, per ricordare Gambarie, scrisse: ”Un odore mi sale alle narici, forte e pungente: l 'odore del mare in burrasca. E quello che accompagnava le estati della mia infanzia: rosmarino, resina, aghi di pino. Lo sentivo quando passeggiavo incantato nel bosco, seguendo la strada che porta al laghetto. C 'era un sentore forte di terra, gli animali erano nascosti, ma vicini. Il sole, visto tra i rami, sembrava oro". Nel 2002, anno internazionale delle montagne, promosso dall’ONU e dalla FAO, gli abitanti di Gambarie, hanno voluto ricordare questo amore profondo e passionale verso la montagna reggina dedicandogli tanti momenti di festa.